Uno spettacolo che solletica l’immaginario del pubblico attraverso l’accostamento tra l’originale versione di Dante e in dialetto veneto nella stupenda traduzione sempre in versi di Giuseppe Cappelli e datata 1875 (nella storia la prima traduzione
integrale in un dialetto del poema).
Un viaggio semiserio nell’universo Dantesco che si pone a metà tra il recital e il teatro di narrazione, dove, senza soluzione di continuità, si alternano colloquiali e simpatici momenti in cui gli attori spiegano al pubblico la struttura
dell’opera, i principali personaggi dei vari canti (oltre ad alcune curiosità ed aneddoti) e le letture drammatizzate ora in italiano, ora in dialetto, ora in simultanea dei canti danteschi.
L’azione scenica viene corroborata dalle proiezioni delle illustrazioni di Gustave Doré (uno dei più famosi illustratori della Divina Commedia) che di volta in volta si stagliano alle spalle degli attori, dando agli spettatori la suggestiva sensazione di un viaggio anche visivo
nei tre regni dell’aldilà.
Lo spettacolo, proprio come le tre cantiche dantesche.si presenta in tre differenti versioni:
Inferno, Purgatorio e Paradiso.